L'artista delle curve argentine

Una partita di calcio in Argentina non è niente senza tamburi, cori, ed i papelitos che volteggiano nell'aria all’ingresso delle formazioni in campo ma, forse la cosa più importante, sono i grandi bandieroni che sono soliti utilizzare i tifosi delle varie curve argentine. Pepe Perretta è uno dei pochi artisti che ha l'onore di dipingere questi enormi bandieroni. Perretta ha iniziato la sua “carriera” artistica dipingendo il suo casco per la moto, ma il suo talento non è passato inosservato ai tifosi di calcio quando hanno visto il ritratto che ha fatto ad un suo amico, grande tifoso del Boca Juniors, in occasione del suo quindicesimo compleanno. Non ci volle molto affinché anche le barras gli chiedessero di fare dei grandi bandieroni per loro. Il suo primo grande bandierone uscì a La Bombonera.
Impressionati da quello che avevano visto nella curva dei loro rivali cittadini, un gruppo di tifosi del River Plate reclutò Perretta chiedendogli di dipingere un bandierone anche per loro, pagandolo con due biglietti per un SuperClásico (il derby più importante di Buenos Aires) che si giocava nella casa del River: l'Estadio Monumental. Perretta è andato alla partita con suo padre, che era sempre stato scettico riguardo le capacità artistiche di suo figlio. Quando il bandierone fu allargato in curva dai tifosi, il padre di Perretta si rivolse a suo figlio e gli chiese se l'avesse dipinta lui. "Sì" rispose lui. "È un regalo per te".
La più grande creazione di Perretta fu un bandierone di 220 metri per il Racing Club anche se il suo lavoro più famoso è probabilmente la rappresentazione della “Santa Trinità” dell'Argentina - Diego Maradona (Dio), Papa Francesco (il Padre) e Lionel Messi (il Messia), con le vesti "vesti sacre": Ha detto l’artista: “Hanno dominato negli stadi in tutto il mondo, da Madrid al Messico, dalle Patagonia a Panama, e da Napoli fino alla sua amata Nueva Chicago a Buenos Aires".
Il lavoro di Perretta lo ha portato ad incontrare Messi, Juan Román Riquelme e Sergio Agüero, mettendo sempre un oncia del suo cuore - e galloni di vernice - nella creazione di un'opera d’arte che rimarrà nella memoria storica per i tifosi oggi e negli anni a venire. Fare bandieroni ha detto Perretta è un onore e una responsabilità, aggiungendo "Ogni bandierone è come un figlio per me".
Giorgio Acerbis