La nascita dei papelitos

Argentina anno di grazia 1961, un gruppo di tifosi del Quilmes, storico club dai colori bianco blu nato nel lontano 1887, pensa a qualcosa di innovativo da fare all’ingresso in campo della propria squadra. Ma cosa?
Un tifoso era venuto a sapere che la locale fabbrica di birra, omonima della città e della squadra, aveva delle etichette da apporre sulle sue bottiglie di birra che ormai non usavano più. Avrebbero potuto regalarle senza problemi, anzi, in fondo le toglievano dai propri magazzini. Non erano neppure poche… si dice fossero addirittura cento milioni.
fausse rolex I tifosi del Quilmes ne parlarono e decisero di prenderle tutte, le avrebbero lanciate, un po’ alla volta ogni qualvolta che El Cervecero scendeva sul terreno di gioco. Detto fatto alla successiva partita interna portarono una buona quantità di etichette di birra e le lanciarono dalle gradinate appena entravano i loro beniamini sul terreno di gioco.
Erano stati inventati i papelitos! Quei tifosi non lo sapevano ancora ma avevano creato una moda destinata ad essere esportata in tutto il mondo e a durare fino ai nostri giorni.
All’inizio dilagò soprattutto in Argentina e negli altri paesi latinoamericani. E anche se, spesso, il lancio sul rettangolo verde di queste centinaia di migliaia di pezzi di carta creava non poche difficoltà e spesso ritardava l’inizio delle partite, ma tutti apprezzavano questo gesto di passione fatto dai tifosi. Pazienza se la partita iniziava con qualche minuto di ritardo perché c’era da ripulire il campo, ma l’effetto di tutti questi coriandoli che scendevano dalle gradinate era qualcosa che piaceva a tutti.
L’apoteosi fu durante i mondiali di calcio del 1978 che si giocarono proprio in Argentina, i papelitos scendevano gioiosi dalle gradinate prima di ogni partita della Nazionale di Kempes, Luque, Passarella e Tarantini. I tifosi di tutto il mondo videro quello spettacolo e così dall’anno segnente i papelitos furono utilizzati dalle tifoserie di tutto il mondo.
Giorgio Acerbis